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Comune di Torino: risposta deludente dell’assessora Nardelli all’interpellanza su debito, Euribor e derivati

Lunedì 20 febbraio il Comitato DebiTO ha sollevato nell’aula del Consiglio Comunale di Torino il problema delle ingenti perdite della Città sui derivati attivati dall’Amministrazione Chiamparino/Peveraro nei primi anni 2000.
La risposta dell’Assessora Nardelli è stata altamente sfuggente e negativa: ha sostanzialmente ammesso che il Comune è caduto in tutte le trappole escogitate dalla speculazione finanziaria per estorcere decine di milioni di euro l’anno più del dovuto, ed ha sminuito le possibilità di recuperarli con una vertenza giudiziaria vincente come quella, sia pure solo in primo grado, del Comune di Venezia contro Dexia/Intesa San Paolo davanti al Tribunale di Londra
Anche se la seconda parte della sentenza di Londra (con l’applicazione del change of position tra le banche) riducesse a poca cosa il recupero delle somme passate, rimane il fatto che il Comune di Venezia è stato autorizzato a non versare i pagamenti futuri. Solo per questo, il Comune di Torino risparmierebbe, con l’Euribor al 3,23%, più di 50 milioni di euro sui quattro derivati più letali per le perdite già contabilizzate.
Ancora una volta l’Amministrazione in carica, come quelle precedenti, dimostra la non volontà di affrontare il problema, e di continuare a danneggiare l’interesse dei cittadini torinesi.
Mentre per la stessa situazione, la corte dei Conti di Milano mette sotto inchiesta la Città Metropolitana, stupisce il perdurante silenzio in merito della Corte dei Conti di Torino
Il Comitato DebiTO non smetterà di incalzare i responsabili comunali e avvierà una campagna di contro informazione rivolta alle e agli abitanti di Torino.

qui si può vedere e ascoltare, dal minuto 31.20 al minuto 45.00, la registrazione del momento in cui durante la seduta del Consiglio Comunale la presentazione dell’interpellanza e la risposta dell’assessora: https://www.youtube.com/watch?v=AZcp7P9Ta7k

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chi siamo

Comitato DebiTO – debi.to@mail.com

Il debito dei comuni è stato utilizzato come strumento per abbattere, al livello locale e territoriale, lo stato sociale.
Tra le componenti del debito si vuole passarne sotto silenzio una delle non meno importanti: i derivati finanziari sottoscritti dai Comuni. Torino è stata un’antesignana di questa scelta autolesionista.
Un gruppo di lavoro di cittadini torinesi, attivi in differenti realtà di movimento, ha preparato un dossier (v. all.) per facilitare la comprensione di questo problema. Non da poco perché “Dall’inizio dell’avventura il totale delle perdite comunali ha superato i 153 milioni di euro”. E il salasso continua!
Esistono strade legali per limitare significativamente i danni del disastro.
Nelle altre città coinvolte nel problema, al cambio di amministrazione, le nuove maggioranze prendono posizioni  chiare nel difendere gli interessi dei cittadini. Ci sarà forse dell’opportunismo; ma almeno si agisce.
A Torino, malgrado due cambi di amministrazione (2016 e 2021), tutto tace. Anche il centro-destra  torinese, a differenza di altre città come Venezia, si è ben guardato dal sollevare il problema seppure dai banchi dell’opposizione.
Evidentemente in questa città il rispetto reverenziale nei confronti  dei  poteri forti è ancora pienamente egemone nella cultura della nostra classe cosiddetta “dirigente”.
Ci siamo trovati il 12 Gennaio 2023 al Gabrio – via Millio 42 – Torino per decidere come utilizzare questa documentazione e come agire per spezzare questo muro di silenzio unanime da parte di chi non vuole dispiacere ai veri “padroni del vapore” di questa città.

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